VIAGGIARE DA SOLI: CROCE “O” DELIZIA?

Il Blog di Sara e Tania

I viaggi in solitaria: punti di vista contrastanti

Da molti percepito come un’agonia e una costrizione; da altri come un’opportunità e un senso di liberazione. Viaggiare da soli è un tema molto ricorrente ed un fenomeno in costante crescita.
Ho sempre ammirato chi, con molta naturalezza, sale su un aereo da solo senza farsi troppe paranoie e problemi. Per me non è stato così.

Viaggiare mi piace e tanto, ma non sono mai stata propensa ad una vacanza da sola. Per quanto io sia una persona spigliata, vivace e molto socievole, l’idea di partire senza un compagno di avventure, mi ha sempre creato molte paure e dubbi.

Ci sono infatti due categorie di persone che viaggiano in solitaria: quelli che lo fanno per piacere e scelta; e quelli che si trovano obbligati a farlo perché non hanno alternative. Ecco io appartengo a questo secondo gruppo.

Diciamoci la verità. E’ capitato più o meno a tutti nella vita di trovarsi in un momento in cui o si resta single, o i propri amici non hanno le ferie che coincidono con le tue o la possibilità di investire in una vacanza.
Chi si trova in questa situazione ed è più coraggioso, parte da solo senza pensarci due volte.

Le persone più simili a me, invece, fanno una delle cose più brutte della vita: RINUNCIANO!
Quanti viaggi rimandati, quante occasioni gettate al vento per paura. Paura di sentirmi sola, del fatto che mi potesse capitare qualcosa e di non avere nessuno al mio fianco. Non ho mai avuto il timore di annoiarmi; quello no.

Rinunci perché dici “Vabbeh quest’anno resto a casa, mi rifarò il prossimo anno”. E immancabilmente l’anno dopo succede la stessa cosa… E ancora… E ancora!
Di sicuro questo non mi rendeva felice. Ero molto insoddisfatta. Chi è appassionato di viaggi mi può capire. Se sei stato abituato poi a farne diversi in un anno, ancora peggio!

Molte persone che avevo vicino mi incoraggiavano ad intraprendere questa esperienza. Tutti quelli che lo facevano però non mi capivano realmente e, se vogliamo dirla tutta, non avevano mai fatto un viaggio da soli. Quindi dentro di me pensavo “Per loro è facile parlare così. Non hanno mai dovuto affrontare questo problema!”.
Attesi… E tanto! Fino a quando IO non mi sentii davvero pronta.

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Il mio primo viaggio da sola a Fuerteventura: dalla decisione alla partenza

Scattò qualcosa dentro di me che mi fece capire che non avrei più aspettato niente e nessuno. Fu così che, a maggio del 2019, decisi di partire per il mio primo viaggio da sola! Fuerteventura mi aspettava!
Tutto sommato non ero nemmeno agitata. Ho sofferto talmente tanto per questa cosa negli anni che, quando prenotai, provai quasi un senso di liberazione.

La scelta ricadde su una meta piuttosto vicina e prevedeva il soggiorno in un villaggio turistico italiano che conoscevo da anni. Avevo il desiderio di andarci e quindi unii l’utile al dilettevole!
Avvenne tutto con molta naturalezza. La sera prima della partenza dormii nei pressi dell’aeroporto, in quanto la convocazione sarebbe stata alla mattina prestissimo.

L’indomani, sotto un diluvio universale, raggiunsi l’aeroporto di Verona con una navetta messa a disposizione dall’Hotel.
Una volta terminate tutte le procedure per l’imbarco, la tensione scese e la sensazione che prevaleva in me era di tranquillità. Mi sentivo nel posto giusto, al momento giusto.

Durante il volo di andata riuscii addirittura a dormire un po’ (complici le sole 3 ore di sonno). Nei restanti momenti, il film Bohemian Rhapsody mi accompagnò fino a destinazione!
Una volta atterrata, raggiunsi il punto di incontro del tour operator e da lì iniziò davvero l’avventura. Come da prassi, mi venne dato un caloroso benvenuto dallo staff ed iniziai sin da subito a parlare ed interagire con tutti.

Furteventura, l’isola felice!

Il villaggio era bellissimo, colorato e accogliente. Mi sentii a mio agio fin dal primo istante!

Gli animatori erano simpatici e coinvolgenti. Fecero di tutto per non farmi sentire sola (molto spesso pranzavano o cenavano con me) e per farmi trascorrere una settimana spensierata. Non sono un’amante delle attività sportive e dei giochi di gruppo, anche se mi diverte vedere gli altri che li fanno.

Da buona amante del mare, di giorno mi godevo la spiaggia e il sole. Facevo delle lunghe passeggiate ed ammiravo i surfisti e le loro acrobazie! Che spettacolo!
Durante le mie infinite camminate lungo la spiaggia di Costa Calma e di Jandia, assaporavo questa mia nuova me.

Il vento e il profumo del mare, facevano da cornice al mio stato di assoluta libertà, che respiravo ad ogni passo sempre di più!
Alle Canarie, come in tutta la Spagna, le spiagge sono di proprietà del demanio. Ci sono degli stabilimenti balneari (a pagamento e mai compresi nella quota versata per la sistemazione alberghiera) ma, la maggior parte delle spiagge, è libera.

Quando passeggiavo vedevo gente del posto arrivare di corsa, montare una tendina e correre in riva al mare con i propri figli. Ragazzi che correvano o facevano altre attività sportive. Nudisti… Tanti nudisti! D’altronde per loro fa parte di un vero e proprio stile di vita.

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Insomma, già percorrendo a piedi la spiaggia, percepivo questo spirito di libertà assoluta.
Una guida locale di origini venete che conobbi in una delle escursioni a cui presi parte per conoscere meglio l’isola, mi raccontò che si era trasferita lì proprio per questo motivo.

In quei posti la gente non si deve vestire in un certo modo o avere una macchina bella per essere apprezzata. Mi raccontò un aneddoto che ancora ricordo col sorriso. Facendo la spesa un giorno si ruppe la ciabatta infradito che portava. Le tolse entrambe e le buttò via. Proseguì le compere completamente scalza, senza che nessuno si girasse a guardarla.

Mi raccontò anche che un giorno era finito il latte per la colazione. Suo marito scese giù in paese in pigiama e mi disse “sai in Italia una scena del genere”?
Provavo questa sensazione ogni giorno della mia vacanza.

Il modo migliore per girare l’isola è sicuramente noleggiare un’auto. Questo consente di girarla in lungo e in largo e di scoprirne ogni singolo angolo e scorcio. In alternativa ci sono le escursioni organizzate.
Io preferii questa seconda tipologia, perché mi avrebbe consentito di stare insieme ad altre persone.

Visitai l’antica capitale Betancuria, attraversai i paesaggi lunari e desertici della zona occidentale dell’isola, fino ad arrivare a Corralejo. Le sue dune di sabbia alte e bianche sono uno dei must di Fuerteventura. La speciale conformazione geografica e paesaggistica di questi posti, hanno fatto si che venissero scelti come location di diversi film (tra cui “Wonder Woman”, “Solo: A Star Wars Story” e la recente pellicola della Marvel “Eternals” per citarne alcuni).

Anche il Parco Naturale di Jandia merita di essere visto, tra spiagge incontaminate, il faro più a sud d’Europa e scenari da cartolina.
Ad ogni mia uscita conoscevo persone diverse, con cui magari pranzavo insieme o chiacchieravo nei tragitti in pullman. Le ritrovavo poi all’interno del villaggio e questo non mi faceva mai sentire sola.

Prima regola del viaggiare da soli: non dare ascolto ai luoghi comuni

Chi pensa che viaggiare da soli sia da “sfortunati” perché tutti provano pena nei tuoi confronti in quanto ti vedono solo, sbaglia di grosso! Non è affatto così. In realtà è un modo per socializzare molto di più e non ci sono tutti questi pregiudizi.

La sera, dopo cena, avevo appuntamento fisso nell’anfiteatro in cui i ragazzi dell’animazione facevano il loro spettacolo e ci intrattenevano con musical e cabaret. Una ragazza, che viaggiava con la madre, mi prese in simpatia e mi teneva sempre libero il posto vicino a loro. Ogni tanto la sento ancora!

In questa vacanza sono riuscita a coniugare scoperta e relax. Fuerteventura, forse anche complice il suo spirito libero e le sue location da favola, è stata la meta ideale per questa mia avventura!
Al mio rientro mi sentivo leggera e con la testa ero ancora alle Canarie. Sono riuscita a svuotare la mente e ho imparato molte cose.

La mia rinascita

Ho capito che non è mai troppo tardi per affrontare le proprie paure e che non bisogna vergognarsi di nulla perché non siamo tutti uguali. Non ci si deve sentire in difetto se si hanno dei limiti. Anche se mi ci è voluto del tempo, ho trovato le giuste motivazioni per affrontare con coraggio questo viaggio e ne sono davvero felice.


Consiglio a chi si approccia per la prima volta ad un viaggio da soli e magari ha paura come me, di scegliere un villaggio italiano o un tour guidato. Ti sentirai più a tuo agio e sei sempre circondato da persone che sapranno arricchire il tuo viaggio.

Magari se non te la senti di iniziare con una vacanza di una settimana, puoi sempre provare a fare un tour di gruppo di un giorno o di un week end.
Quando vedrai che tutto andrà bene e starai alla grande, non potrai più farne a meno! Per quanto mi riguarda, è stata una delle esperienze più belle ed appaganti della mia vita.
Quando mi chiedono se lo rifarei e lo consiglierei… Ma certo!!!

 

Sara Baldan

La Bottega dei Viaggi
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