La prima volta in cui andai a Londra era il lontano 1995. Andavo a fare una vacanza studio in un college nei dintorni della capitale inglese, più precisamente nella zona del Kent.
Vista la mia propensione alle lingue straniere e la passione per i viaggi dei miei genitori, quando la mia professoressa di inglese delle scuole medie prese questa iniziativa, la mia famiglia la accolse da subito come una grande opportunità. Così mi iscrissero e, a luglio, partii per questa mia nuova avventura. Sarei stata via ben tre settimane.
Fu anche la prima volta in cui presi l’aereo. Ricordo ancora l’emozione di volare sopra le nuvole, la sensazione di libertà, il cibo pessimo del pranzo servito a bordo e il caffè annacquato.
Dopo essermi sottoposta ad un test iniziale per capire quale fosse il mio grado di conoscenza dell’inglese, venni inserita nel livello intermedio.
Le mie giornate trascorrevano piene e felici. Il college era uno spettacolo, immerso nel verde. Se chiudo gli occhi lo vedo ancora e potrei riconoscerlo tra tanti. L’unica pecca era la cucina. Tranne una bistecca gustosissima che ho ancora impressa nella mente, il resto non si salvava. Ma ero giovane, libera e felice e tutto sommato questo passava in secondo piano.
Uno degli aspetti che ricordo con più gioia, sono state le gite alle quali abbiamo preso parte. Abbiamo visitato i dintorni della campagna del Kent, la famosa città di Cambridge (il giro in barca lungo i canali è stato meraviglioso) e Londra. Ed è proprio qui che una lucina dentro di me si è accesa.
Mi trovavo in una delle città più grandi e famose d’Europa, avevo solo dodici anni e mi sentivo un po’ spaesata (d’altronde venivo da un piccolo paese di campagna). Mi sembrava di essere stata catapultata in un’altra realtà. Ero talmente emozionata e su di giri che persi il mio cappellino durante il giro su uno dei famosi bus rossi a due piani.
La guida a sinistra, il museo delle cere e il cambio della guardia a Buckingham Palace, furono le cose che mi sorpresero di più. La passeggiata a Carnaby Street la ricordo come se fosse ieri. All’epoca non c’erano i negozi che ci sono adesso. Era un po’ quello che troviamo ora nel quartiere di Camden Town: una Londra ribelle e un po’ pazza.
Passeggiavo insieme ai miei compagni e vedevo passare ragazze con i capelli viola e le calze tutte rotte, ragazzi con la cresta altissima, magari gialla, o rossa o verde. Insomma uno choc! Mi giravo intorno per vedere la reazione della gente e nulla. Ognuno proseguiva per la sua strada, senza voltarsi a guardare questi “personaggi”. Quello che per me era folle e strano, lì era normale!
Qualcosa in me cambiò durante quel viaggio. Capii che volevo girare il mondo, che la diversità mi incuriosiva ed affascinava. E quella città mi rimase dentro in un modo che non so spiegare bene a parole.
Nel frattempo continuai con i miei studi linguistici e feci tanti altri viaggi scolastici.
Provai anche lo scambio culturale e l’esperienza di vivere in una famiglia straniera in Spagna e in Canada, promettendomi di tornare a Londra il prima possibile.
Nel frattempo il mondo iniziò a cambiare, con gli attentati del 11 settembre e quelli che seguirono anche in Europa negli anni a venire. Essendomi trovata a New York solo due giorni prima dell’attacco alle Torri Gemelle, avevo paura a viaggiare nelle grandi città.
Cominciai a spostarmi da sola, ma lasciai Londra lì ad aspettare. Volevo sentirmi pronta a tornarci. Dopo 20 anni dalla mia prima volta, arrivò il momento. Approfittai di un viaggio organizzato da amici e mi unii al gruppo. Scegliemmo uno dei momenti dell’anno più magici per visitarla: le festività natalizie.
E non so cosa sia scattato, sicuramente per alcuni potrò sembrare esagerata (ma so che tante persone invece mi capiscono)… Ma io mi sono innamorata follemente di questa città!!!
E’ difficile descrivere cosa provo quando mi trovo a Londra. Mi sento senza pensieri, serena, al centro del mondo.
Vedo gente di ogni etnia convivere senza problemi. Mi diverto nel vedere che le ragazze inglesi girano col cappottino aperto e senza calze, mentre io vago per la città imbacuccata e piena di freddo.
Mi fermo ad ammirare e ad ascoltare gli artisti e musicisti di strada; a Londra si chiamano busker.
Li trovi ovunque: nelle strade, nelle piazze (a Covent Garden in particolare), nella metropolitana. Non si tratta di persone improvvisate ma dotate di un gran talento, che intrattengono la gente nei modi più disparati e cercano di arrotondare il loro stipendio. Girare per la città accompagnati dalla musica e sentire gente che canta, mi da allegria e mi fa emozionare.
Ecco che magari, mentre passeggio lungo la strada, ascolto una canzone che mi ricorda la mia infanzia o una persona che amo, e mi trovo a commuovermi o a cantare a squarciagola dalla felicità.
Questo è Londra per me!
Ormai ci torno da tempo (è diventata ormai una tradizione), sempre nello stesso periodo dell’anno perché amo il Natale. E a Londra il Natale è pura magia. Le luci e gli addobbi di piazze e strade sono sensazionali! L’allestimento dei negozi è spettacolare. Sembra di vivere in una favola. I mercatini lungo il Tamigi, il villaggio del Natale di Leicester Square e di Hyde Park, sono assolutamente da visitare.
Ogni volta che torno scopro sempre qualche angolo o location diversi. E’ un luogo in cui vale la pena perdersi e lasciarsi coinvolgere e trasportare dalle vibrazioni della città.
I musei sono gratuiti e ben organizzati. Il British Museum, la National Gallery e il Museo di Storia Naturale, sono forse i più famosi e anche quelli che preferisco.
Quando mi chiedono quale sia il mio quartiere del cuore, davvero non so scegliere.
Un altro dei motivi per cui amo Londra così smisuratamente, è che è una città ricca di contrasti ma, ovunque tu vada, ti senti accolto e a tuo agio. Ti senti nel posto giusto al momento giusto.
Dall’elegante quartiere di Covent Garden, con i suoi palazzi e negozi raffinati; al pazzo quartiere di Camden Town, con le sue bancarelle e i suoi crazy shops.
Dal famoso quartiere di Notting Hill, con le sue case colorate e il mercatino delle pulci di Portobello Road del sabato mattina; al centro nevralgico della città con la luminosa e vibrante Piccadilly Circus.
Dal quartiere di Westminster con il parlamento, il Big Ben e il London Eye, simboli indiscussi della città… Alla zona della City, con i suoi grattacieli e il classico Tower Bridge.
Ecco questa forse era la parte che mi piaceva meno fino a quando, durante il mio ultimo viaggio, ho scoperto due luoghi molto interessanti.
Il Borough Market, uno dei più famosi mercati di Londra in cui sapori e profumi di cucine diverse ti fanno fare un vero e proprio viaggio virtuale lungo tutta l’Europa (e poi ho scovato la casa di Bridget Jones!). E la Hay’s Galleria, a metà strada tra il The Shard e il City Hall. Si tratta di una struttura in vetro situata sulla riva del Tamigi, nel quartiere di Southwark.
Originariamente fu un magazzino ed un molo associato per il porto di Londra. Qui entravano le navi che rientravano e scaricavano le merci (principalmente thè). Negli anni ’80 fu riqualificato ed è ora un elegante sorta di centro commerciale, con negozi, bar ed uffici. Questi due posti, insieme ai mercatini lungo il Tamigi, mi hanno fatto rivalutare completamente questa zona.
Ho nel cuore anche la St. Paul’s Cathedral (Cattedrale di San Paolo), il primo edificio religioso per dimensione in Gran Bretagna. Entrare qui ha sempre creato in me un’emozione particolare. Moltissimi gli eventi famosi che qui ebbero luogo. Per citarne alcuni: i funerali dell’ammiraglio Nelson, di Wiston Churchill e di Margaret Thatcher… Ma anche le celebrazioni giubilari della regina e il matrimonio tra il principe Carlo e Lady Diana.
Adoro passeggiare la domenica mattina per Hyde Park. Mi piace anche sedermi su una panchina semplicemente a guardare i londinesi che fanno jogging o portano a passeggio il cane.
Amo il fatto che è una città sempre in continuo movimento, con un sacco di iniziative, istallazioni tematiche temporanee o permanenti.
Un altro aspetto che mi affascina è la cucina. Qui sono presenti credo tutte le cucine del mondo. Quando passeggi per strada incontri ogni due passi una bancarella, un pub, un bar o negozio take away. Si mangia e si produce cibo 24 ore su 24. I londinesi non hanno la cultura del pranzo come ce l’abbiamo noi. Mangiano quando gli viene fame e spesso per strada. La sera invece, come un po’ tutto il popolo anglosassone, cenano molto prima rispetto a noi.
Si possono trovare dai classici e tipici pub inglesi (in assoluto quelli che preferisco), ai ristoranti super stellati. Ma anche i negozi delle classiche catene a livello internazionale, alle bancarelle take away o i mini market. Spesso si sente dire che a Londra si mangia male. Io non sono d’accordo con questa affermazione.
Londra è una città piuttosto cara, questo si. Trasporti e cibo sono parecchio “expensive”. Le sistemazioni alberghiere non sono proprio a buon mercato. Tuttavia, c’è talmente tanta offerta, che si possono trovare delle quotazioni assolutamente abbordabili (magari accontentandosi di non essere proprio in centro o di scendere di una stella come categoria di struttura ricettiva). Per contro, i musei sono gratis e la città offre talmente tanto che la spesa ne vale la pena!
Londra è la città del famoso orsetto Paddington, di Sherlock Holmes, dei Beatles, di Bridget Jones e di Harry Potter! Per gli amanti del famoso maghetto con la cicatrice sulla fronte come me, la capitale inglese è uno spasso. Dal famoso binario 9 e ¾ di King’s Cross, a tutti i luoghi dei film (il Millenium Bridge per esempio), agli innumerevoli negozi che vendono gadget vari.
Fino agli Universal Studios, che si trovano appena fuori Londra.
Insomma i tour tematici che si possono fare in questa città, sono innumerevoli. Sia legati al cinema, ma anche alla musica, all’arte e alla letteratura.
Se devo proprio trovare almeno un motivo per cui questa città mi piace così tanto, è che ti fa sentire libero di essere chi sei e chi vuoi. Puoi vestirti e pettinarti come ti pare o scendere a fare la spesa in pigiama… Nessuno ti giudica per questo!
Potrei scrivere all’infinito di Londra perché è una città che non stanca mai ed offre talmente tante belle sensazioni, anche contrastanti, che chiunque riuscirebbe a trovare un angolo in cui sentirsi a casa. Io la sento perfetta per la mia personalità e il mio augurio è che ogni viaggiatore possa scoprire un luogo nel mondo dove la propria anima si senta piena e appagata, proprio come è capitato a me qui.
Sara Baldan
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